Beneficio clinico del pre-trattamento con statine in pazienti che si devono sottoporre a intervento coronarico percutaneo ( 2011 )
Studi precedenti hanno indicato che il pre-trattamento con statine riduce gli eventi cardiaci nei pazienti che si devono sottoporre a intervento coronarico percutaneo ( PCI ), tuttavia, la maggior parte dei dati era di tipo osservazionale e gli studi clinici singoli randomizzati includevano numeri limitati di pazienti.
È stata effettuata una meta-analisi collaborativa utilizzando dati relativi a singoli pazienti da 13 studi randomizzati nei quali sono stati coinvolti 3.341 pazienti che hanno ricevuto statina ad alto dosaggio ( n=1692 ) o nessuna statina oppure bassa dose di statina ( n=1649 ) prima della procedura PCI; tutti i pazienti sono stati trattati con statine dopo l’intervento.
Sono stati valutati la manifestazione di infarto del miocardio periprocedurale, definita come aumento post-intervento della creatin-chinasi-MB maggiore o uguale a 3 volte il limite normale superiore e gli eventi avversi cardiaci maggiori a 30 giorni ( decesso, infarto miocardico, rivascolarizzazione del vaso target ).
L’incidenza di infarto del miocardio è stata del 7.0% nel gruppo alta dose di statina versus 11.9% nel gruppo controllo; riduzione del rischio del 44% nel ramo trattamento attivo ( odds ratio con modello a effetti fissi 0.56, P inferiore a 0.00001 ).
Il tasso di eventi avversi cardiaci maggiori a 30 giorni è risultato significativamente più basso nel gruppo statina ad alta dose ( 7.4% versus 12.6%, una riduzione del rischio del 44%; P inferiore a 0.00001 ) e anche gli eventi avversi cardiaci maggiori a 1 mese, esclusi gli eventi periprocedurali, sono risultati ridotti ( 0.6% versus 1.4%; P=0.05 ).
Il beneficio del trattamento con alta dose di statina si è realizzato indipendentemente dalla presentazione clinica ( P per l’interazione=0.43 ) e si è mantenuto nei vari sottogruppi ma è sembrato maggiore in quello con elevati livelli basali di proteina C-reattiva ( n=734; riduzione del rischio del 68% per infarto del miocardio periprocedurale versus 31% nei 1861 pazienti con CRP normale; P per l’interazione quantitativa=0.025 ).
In conclusione, il pretrattamento con statina ad alta dose ha prodotto una riduzione significativa nell’infarto miocardico periprocedurale e degli eventi avversi a 30 giorni in pazienti che si devono sottoporre a un intervento coronarico percutaneo.
Questa strategia dovrebbe essere presa in considerazione in tutti i pazienti cha si devono sottoporre a procedura PCI. ( Xagena2011 )
Patti G et al, Circulation 2011; 123: 1622-1632
Farma2011 Cardio2011
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